martedì 3 gennaio 2017

Serie "Historic prog bands live in Italy" - Capitolo 13 - Embryo live at Doctor Jazz, Pisa, 18 marzo 1999

First time on the web


Prosegue la collaborazione con l'amico Stefano, grande appassionato di prog (e non solo) e autore di moltissime registrazioni live. Periodicamente, con nostra grande gioia, ci elargisce uno dei numerosi concerti che tiene custoditi nei suoi archivi. E' questa la volta degli Embryo, storico ensemble che prese vita nel 1969 a Monaco di Baviera, ad opera del polistrumentista Christian Bulchard (batteria, vibrafono, tastiere) e del sassofonista e flautista Edgar Hoffmann.  Affiliati dai critici al krautrock, gli Embryo si distinsero dagli altri gruppi tedeschi a loro contemporanei per l'originale miscela di jazz-rock, ethno, avanguardia e progressive che crearono fin dal primo disco, quel lontano e meraviglioso prodotto che fu "Opal", pubblicato nel 1970. Altra caratteristica costante della band è quella di essere da sempre un gruppo aperto a molteplici collaborazioni, La prova risiede, a 30 anni dalla nascita, nel doppio LP "Istanbul-Casablanca Tour 1998", presentato nel corso del tour che li vide ospiti anche a Pisa, con oltre 40 musicisti accreditati. Peraltro non dimentichiamo che gli Embryo sono tuttora in attività. L'ultimo loro prodotto discografico risale proprio al 2016.


Il concerto non è recentissimo: è stato registrato al Doctor Jazz di Pisa, il 18 marzo 1999 e vede ancora gli Embryo guidato dai due membri fondatori, Christian Bulchard e Edgar Hoffmann. Non abbiamo la tracklist e nemmeno la formazione completa che suonò in quella serata. A parte i due componenti storici sappiamo che gli Embryo ospitarono Xizhi Nie, musicista molto famoso in Cina, già presente nella line-up di "Istanbul-Casablanca Tour" ai flauto, violini cinesi e scheng.

Xizhi Nie 
In una breve nota di commento, Stefano ricorda "che fu un concerto molto naif: gli Embryo arrivarono al Doctor Jazz su un furgone anni '70 (nel senso che era proprio malmesso) e dopo una veloce prova strumenti iniziarono subito a proporre il loro affascinante repertorio, facendo solo una breve pausa sul palco, tra i due set, mangiandosi un panino". Altro che rockstar!! Qui siamo ancora alle prese con una band di fricchettoni orfani di Woodstock che fa lo spuntino sul palco.

Christian Bulchard 
Edgar Hoffmann 
Il concerto integrale, della durata di poco più di un'ora, scorre praticamente senza interruzioni (a parte la pausa panino) ed è come sempre registrato con una elevata qualità sonora. Grazie Stefano per questa preziosa testimonianza, che vede per la prima volta la luce sul web, e che ora mettiamo a disposizione degli amici della Stratosfera.

Articolo pubblicato su "Il Tirreno" il 17.03.1999


Post by George - Music by Stefano
 

3 commenti:

  1. Li ho visti in concerto anni fa e mi hanno catturato con le loro sonorità ipnotiche... Grazie mille a George e a Stefano, con i suoi preziosi archivi.

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  2. Grande post, direi proprio... stratosferico! Ho sempre apprezzato gli Embryo, fin da quando li ho conosciuti alla fine degli anni '70 con il vulcanico doppio lp "Embryo's Reise" (e solo su vinile, ahimé, visto che dal vivo per ben due volte ho saputo di un loro concerto... il giorno dopo!). Ascoltando la loro discografia per intero, dal citato Opal (e ancor prima dal postumo "For Eva") ad oggi noto anzitutto la sostanziale integrità della loro ricerca musicale sempre uguale e sempre diversa: rock, psichedelia, jazz, etnica, improvvisazione, un tocco di elettronica e minimalismo... ogni disco una scoperta. Non è un caso che Embryo sia un gruppo molto apprezzato anche in un ambito non strettamente "krautrock" (qualcuno ricorderà le lodi alla musica del gruppo che fece nientemeno che Miles Davis in un'intervista...) Grazie infinite per questo concerto e una richiesta: qualcuno che legge si ritrova per caso qualche registrazione dei rarissimi live italiani dei mitici Popol Vuh? Il poco che circola nel web è di scarsissima qualità audio... in ogni caso, grazie di nuovo a George e a tutta la Stratosfera!

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  3. ... oops! e grazie anche e soprattutto a Stefano, che ha fornito la musica!

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