mercoledì 27 settembre 2017

Vanexa - 1983 - Vanexa (Vynil rip)


TRACKLIST :

01 - Metal city rockers
02 - Lost war sons
03 - I wanna see fires
04 - 1000 nights
05 - If you fear the pain
06 - Across the ruins
07 - Rainbow in the night


Quest'oggi vi presento un altro contributo proveniente dalla collezione privata del nostro misterioso amico Anonymous Benefactor (A.B. for friends). In tutto lo splendore di un ottimo vynil rip, ecco a voi il primo album dei Vanexa del 1983, sebbene la band fosse attiva sin dal 1978 (come potrete leggere sulla loro pagina ufficiale), tanto da essere considerati la prima vera band heavy metal italiana. Pur essendo l'ambito schiettamente metal, per l'appunto, il fil rouge con l'hard rock è ancora riscontrabile, il che per il sottoscritto è un'ottima cosa (con le dovute distanze, alcuni dei riff sanguigni di quest'album mi ricordano "in Rock" dei mitici Deep Purple). Anche se, come ci ricorda l'amico A.B., spesso questo disco viene descritto come prog rock, l'unico pezzo lontanamente ascrivibile al genere è "Across the ruin", soprattutto per la sua epicità.

Non aggiungo altro e vi lascio all'ascolto, con l'unica raccomandazione, ai più rockettari, di alzare il volume a palla!!!


VANEXA :

MarcoSpinoSpinelli – voce
Roberto Merlone – chitarra
Sergio Pagnacco – basso
Silvano Bottari – batteria

Silvano Bottari con Ken Hensley, ospite in un brano dell'album del 2014 "Too heavy to fly" dei Vanexa.

Vinile di Anonymous Benefactor, penna del Capitano.

8 commenti:

  1. Salve, sono io che proprio non lo trovo oppure manca il link?

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. bah....già non amo granchè l'heavy metal, quello italiano poi....
    La tecnica non manca, ma mancano le idee....nei passaggi migliori è un già sentito.....
    Tutto suonato con perizia , ma lascia un pò freddi.....

    RispondiElimina
  4. Grazie al Benefattore Anonimo e al Capitano. Across the ruins ha effettivamente un bell'incedere ed anche gli altri brani non mi dispiacciono, tuttavia condivido le osservazioni di Osel.

    RispondiElimina
  5. Non avrei mai immaginato di vedere gli amati Vanexa qui sulla Stratosfera...vorrei segnalare alcune cose riguardo a loro ed al disco in questione che li lega in qualche modo al prog rock... in primis l'edizione originale in vinile del 1983 presenta 3 copertine identiche nel disegno ma diverse tra loro a livello cromatico (ossia una azzurra, una arancione e una viola/fucsia); nei primissimi demo del 1979/1980 cantati in italiano alla voce c'era Fabrizio Cruciani( proprietario a Savona del noto pub Van Der Graaf spesso sede di concerti prog...) in seguito nei Knife Edge di Joe Vescovi,tali demo sono stati poi pubblicati in cd e vinile nel 2010 dalla Jolly Roger records; il bassista (nonchè stimato medico) Sergio Pagnacco è il fratello di Giorgio Pagnacco,tastierista della prog band anni 70' Il Cerchio d'Oro; il batterista Silvano Bottari oltre ad esser stato il proprietario di un noto negozio di dischi (ahimè oggi chiuso) è anche un rinomato artista che riproduce su carta,cartapesta e via discorrendo le più note copertine di dischi prog/rock e metal vendendole poi ad un pubblico di appassionati,sono sicuro che molti di voi avranno visto almeno una volta il suo stand in fiere come Vinilmania e simili...è tutto (o quasi,LOL!!!)

    RispondiElimina
  6. Io in questo album vedo uno spartiacque per tutti le metal band italiane, nessuno come loro hanno osato volare così alto, un ottimo lavoro considerando il contesto temporale "era il 1983" ma l'album ho letto che è stato fatto nell 82, chitarre con questo taglio e questi riff non se n'erano mai sentite, Roberto Merlone un vero pioniere, si sente che è lui a portare avanti tutto il gruppo...l'ho sempre amato! Peccato tutti questi esterofili.

    RispondiElimina